giovedì 8 maggio 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

QUESTO NON È UN PAESE PER VECCHIE

Pupa, Loredana Lipperini, Paolo D'Altan
Rrose Sélavy 2014



NARRATIVA PER GRANDI (dai 10 anni)

"'Dunque tu sei Adele. Hai tredici anni e da oggi sei la mia Nipote Sostituta. Perché fai questo lavoro?'
Non so cosa rispondere. Non è previsto. Non doveva andare così. A questo punto avremmo dovuto bere il tè, mangiare le paste e sfogliare l'album delle fotografie con Pupa bambina, Pupa ragazza, Pupa il giorno del matrimonio. Perché è toccata a me la Richiedente più difficile?"

La Legge Familiare del 2020, che stabiliva l'obbligo di visitare i vecchi almeno una volta a settimana, non ha funzionato. Nelle famiglie era un obbligo troppo gravoso così è stato istituito il servizio dei Sostituti, ovvero ragazzi e ragazze in cerca di un 'lavoretto', che -previo compenso- vanno a trovare vecchietti e vecchiette in solitudine. Il compito è semplice e l'impegno non gravoso.
Ma non per Adele che come Richiedente ha Pupa.


Colorata, vivace, prodigiosa narratrice, Pupa è una Richiedente fuori norma.
Di norma lei non beve il tè e non mangia paste, ma passa il suo tempo a costruire oggetti insoliti, riutilizzando cose trovate qua e là: acchiappanuvole, soffiamusica da passeggio, collane di bottoni, ombrelli sibilanti.
E poi racconta. Racconta ad Adele che fa finta di non ascoltare, la sua avventurosa infanzia di bambina cresciuta tra cammelli, Jinn e cozze mangiate crude sullo scoglio.
Pupa non guarda la tv, ha la casa piena di libri (Adele non ne ha mai visti,) le piace scrivere, (Adele della scrittura ha solo un vago ricordo), e non ha bisogno di compagnia. Ma nonostante questo è una Richiedente di Nipote Sostituto. Perché?



In un mondo inaridito, in cui anche l'affetto si paga, fatto di sole cose utili, in una società di persone organizzate che scappano dal riposo e dalla noia, in un paese fatto così, i vecchi sono solo uno scomodo ingombro. Sembra impensabile ma a grandi passi ci stiamo arrivando. E quel 2020, data della Legge Familiare, è solo lì, dietro l'angolo. Ma in questo futuro che Loredana Lipperini prefigura c'è un raro, forse unico, esempio in controtendenza. Una vecchia signora con un nome da bambina che sa darsi un tempo lento, che sa divertirsi, che sa vedere nelle cose inesauribili potenzialità e che, soprattutto, del suo passato ha fatto tesoro e lo fa rivivere affidandolo ad altri. Pupa così si prefigge come missione quella di insegnare ai ragazzi alcune cose fondamentali, ma una su tutte, la forza inesauribile delle storie, siano esse raccontate oppure scritte. Le storie che affondano i piedi nel passato e hanno la testa nel futuro.
Giusto, sì.
Varie persone condivisibili, racchiuse in un solo libro: una prefazione intelligente di Lidia Ravera, un progetto editoriale pieno di senso di Massimo Di Nardo e poi (la 'mia' amata e mai troppo ascoltata) Loredana Lipperini che scrive e racconta storie proprie e di altri per vocazione e per mestiere e (il 'mio' sempre emozionante) Paolo D'Altan che sa condurre in immaginari sfumati, abitati o deserti, ma con orizzonti sempre di grande respiro, come a dire che il mondo va scoperto, andando. 


Carla


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